Diventare programmatore: Università o Academy?
06/09/2023
Scopri se è meglio studiare informatica all’università o frequentare un corso intensivo per diventare programmatore. Vantaggi e svantaggi di entrambe le scelte.

Diventare programmatore, negli ultimi anni, è sempre più “facile” perché stiamo assistendo a una sempre maggiore diffusione di corsi intensivi, o Academy, che senza prerequisiti che promettono una formazione rapida ed efficace finalizzata ad entrare nel mondo IT. Questa abbondanza di possibilità, a volte, può generare confusione in chi vuole iniziare a formarsi per intraprendere questa carriera.
Post pandemia, la grande richiesta di programmatori ha attirato molti giovani e meno giovani interessati alla possibilità di ricominciare in un settore in crescita, lasciandosi talvolta alle spalle lavori che non rappresentavano i loro obbiettivi e interessi personali. Altre volte la forte motivazione a trovare un lavoro che garantisse maggiore stabilità e la possibilità di lavorare da remoto ha portato ragazze e ragazzi che avevano scelto un percorso universitario non STEM a cambiare rotta riscoprendosi aspiranti programmatori.
In questo articolo, vi racconto la mia esperienza tra Università e Academy che mi ha dato la possibilità di entrare nel mondo del lavoro come sviluppatore Backend.
Indice
- Per diventare programmatore ci vuole una laurea?
- Dev Academy per diventare programmatore
- Soft skill: l’arma segreta dei profili Junior
- In conclusione: Laurea o Academy?
Per diventare programmatore ci vuole una laurea?
Molti ragazzi, valutando l’ipotesi di intraprendere questa carriera si sono fatti questa domanda. La risposta che molti si danno è che non è necessaria una laurea, in quanto ci sono sempre più corsi che permettono di entrare nel mondo del lavoro nel giro di 3 o 6 mesi.
Infatti, le academy permettono di acquisire competenze nel breve periodo e sono un ottimo trampolino per affacciarsi al mondo del lavoro. Ma è anche vero che la laurea fornisce un valore aggiunto non trascurabile. Vediamo insieme vantaggi e svantaggi tra il percorso di laurea e un percorso di academy.
Università: investimento o spreco?
Prendiamo in considerazione i corsi di laurea più affini al percorso da sviluppatore software, che rientrano nell’area STEM. Questi corsi di laurea possono essere molto diversi tra loro e un’altra domanda riguarda l’ardua scelta tra scienze informatiche e ingegneria informatica soprattutto per chi vuole diventare programmatore.
Secondo la scheda di dettaglio per la professione di tecnico programmatore presente sul sito di AlmaLaurea, quasi il 60% di chi ha conseguito una laurea di primo livello, ha scelto il corso di Scienze e Tecnologie Informatiche, contro circa il 17% di chi ha scelto un percorso facente parte di Ingegneria dell’Informazione.
È possibile scegliere un’Università pubblica o privata, tradizionale o telematica. I costi possono essere variabili in base alla fascia di reddito indicata dall’ISEE da qualche centinaio di euro fino a diverse migliaia.
Secondo il Report di AlmaLaurea sulle performance universitarie dei laureati STEM del 2018 l’età media alla laurea è di 25,6 anni, quindi il percorso in media dura ben più dei tre anni indicati. Inoltre, solo il 44% di chi si iscrive porta poi a termine il corso di studi. Sono invece il 69,5% dei ragazzi e delle ragazze che trovano lavoro dopo la laurea dopo mediamente 4 mesi.
La mia esperienza universitaria è in linea con questi dati e posso confermare che si tratta di un percorso che richiede dedizione e impegno sia dal punto di vista economico che temporale. Personalmente, ho deciso di fare una pausa di alcuni mesi dall’università per frequentare un’academy in modo da favorire il mio inserimento nel mondo del lavoro. Questa scelta mi permetterà di concludere il mio percorso accademico già con esperienza lavorativa nel campo che mi appassiona da sempre.
I vantaggi del percorso universitario
Una laurea in ambito scientifico, che sia di primo o secondo livello, fornisce una preparazione spendibile in diversi ambiti. I laureati STEM sono molto richiesti sul mercato del lavoro, questo influisce positivamente sulla retribuzione e sulla qualità delle posizioni offerte.
Il percorso di laurea, per quanto sia una strada formativa più lunga, mi ha fornito un bagaglio culturale e umano che non avrei potuto sviluppare durante in un corso intensivo.
Molti ex studenti dall’esperienza universitaria, oltre al famoso “pezzo di carta“, si portano dietro una migliore forma mentis e un prezioso network di relazioni, entrambe risorse che nel medio/lungo periodo si rivelano più preziose delle pure nozioni. Molte aziende vedono la laurea in ambito scientifico come un plus in fase di selezione, altre la richiedono come prerequisito.

Vantaggi e svantaggi dell’Università
Dev Academy per diventare programmatore
Quando ho preso la decisione di frequentare un corso intensivo per diventare programmatore, per prima cosa mi sono trovato a confrontarmi con una moltitudine di corsi tra cui scegliere. In termini di stack tecnologico, per esempio, se ci limitiamo ai corsi che riguardano lo sviluppo web, ci sono quelli riguardanti lo sviluppo front end, back end o full stack.
Non è facile fare questa scelta a priori e c’è il rischio di iniziare un corso per poi scoprire che quello che viene trattato non incontra i propri gusti o che non si è portati per una determinata mansione.
Per questo motivo alcuni dei corsi più conosciuti danno una formazione che riguarda tutto un determinato stack tecnologico, in modo da permettere ai neofiti dello sviluppo web di entrare in contatto con le varie parti dell’applicazione, capire se ci si sente portati per un ruolo più specifico o si vuole provare a dare il proprio contributo su tutto lo stack. Questo approccio inoltre permette, lavorando in gruppo, di creare da zero una web application completa da utilizzare come portfolio in fase di ricerca di lavoro.
Nel mio caso avere avuto diverse esperienze precedenti con la programmazione mi ha dato la consapevolezza di essere portato per questo mondo ma la mia preferenza tra front end e back end è arrivata solo con la pratica.
Fattori determinanti per la scelta dell’Academy
Altri fattori determinanti sono l’impegno in termini di tempo richiesto e la flessibilità permessa. Infatti, alcuni corsi sono asincroni, con la possibilità di seguirli negli orari preferiti, altri invece sincroni, e richiedono un impegno durante le ore lavorative. Altri ancora richiedono la presenza in una classe fisica.
La maggior parte dei corsi sincroni durano circa 3 o 6 mesi con orari che possono essere part time o full time e il numero delle ore cambia da corso a corso. Alcuni propongono poi delle ore dedicate alla formazione delle soft skills e forniscono supporto per la creazione del curriculum e di un profilo Linkedin efficaci. Alcune academy sono convenzionate con aziende del settore e forniscono un supporto per la fase di placement. Anche per quanto riguarda i costi, l’offerta è molto variegata. Esistono corsi gratuiti che richiedono di superare test di ingresso ed altri con un costo che supera i 5000 euro.
Io ho preso parte ad un corso gratuito tenuto dall’organizzazione internazionale Generation. La mia esperienza è stata molto positiva ed effettivamente mi ha permesso in quattro mesi di iniziare a lavorare con il linguaggio di programmazione Java che prima del corso non avevo mai studiato.
Academy e aziende: opportunità di formazione e lavoro connessi
Chi meglio delle aziende stesse sa di che competenze ha bisogno il mercato? Diverse aziende organizzano corsi di formazione con lo scopo di attrarre giovani neolaureati o diplomati e poterne testare le capacità in ottica di una futura assunzione. Spesso queste academy sono gratuite e hanno una durata più breve, ma hanno una maggiore preselezione dei candidati. Sono un’ottima possibilità per mettersi alla prova avvicinandosi al mondo del lavoro ancora in fase di formazione.
Frequentare con successo una academy offerta da un’azienda offre una corsia preferenziale per essere assunti dalla stessa. Ad esempio, la Ulixe Academy si propone di fornire competenze specializzate nel campo dell’informatica, partendo da progettualità reali, facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro formando su quelle soft skill fondamentali per lavoro in team.

Vantaggi e svantaggi dell’Academy
Soft skill: l’arma segreta dei profili Junior
Un aspetto molto importante quando ci presentiamo a un’azienda è quello dell’esperienza: non intesa solo come esperienza lavorativa ma anche esperienza maturata collaborando a progetti altrui o creando un portfolio personale, che ciò venga fatto durante un’academy o un corso universitario importa relativamente.
Nel lavoro quotidiano la differenza la fanno le skill. E per le figure Junior spesso la vera differenza la fanno le soft skill. Per esempio, le competenze trasversali sono fondamentali per comunicare e collaborare con gli altri, orientarsi tra i processi e ruoli aziendali e per saper gestire il tempo.
Mentre le competenze tecniche, se sufficienti, permettono di svolgere il proprio lavoro in maniera corretta e funzionale. Entrambe queste tipologie di competenze saranno da migliorare una volta entrati nel mondo del lavoro tramite la formazione continua e l’esperienza professionale. Ma in fase di selezione, per noi figure Junior, a fare la differenza sono spesso le soft skill.
Non dimentichiamo, infine, che in fase di selezione gli studi hanno un peso importante soprattutto per i profili junior e che una volta acquisita esperienza lavorativa significativa la formazione potrebbe passare in secondo piano.
In conclusione: laurea o Academy?
Non esiste un percorso a prescindere migliore di un altro. Sono due esperienze molto diverse tra loro. I detrattori delle università le accusano di non essere al passo con i tempi e di fornire poche competenze pratiche da subito spendibili nel mondo del lavoro, mentre i detrattori delle academy sostengono che danno troppe informazioni senza il tempo di assimilarle, illudendo di poter diventare professionisti esperti in una manciata di mesi.
Questi due mondi, infine, sono assolutamente compatibili. Personalmente, avendo esperienza con entrambi i mondi, ciò che consiglio è di essere il più possibile consapevoli di che cosa consiste il percorso che si sceglie e che cosa ci aspetterà dopo. È importante informarsi a fondo e possibilmente sentire il parere di chi ha già affrontato il percorso. È fondamentale avere presente i propri obbiettivi e l’orizzonte temporale in cui si vuole raggiungerli.
Né il percorso di laurea né una academy professionalizzante garantiscono a priori un lavoro nell’ambito dello sviluppo software. Sarà comunque sempre necessario continuare a imparare, a prescindere dal canale di informazione con cui lo si fa.